Risolvere la questione coreana
Ancora una volta la questione coreana è diventata fonte di apprensioni e in effetti addirittura di pericolo nella politica internazionale. È sempre stata una questione molto delicata, a causa di coinvolgimenti precedenti fin dall’epoca ella Seconda Guerra Mondiale e anche prima. In seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Germania venne divisa in Germania Est, meglio conosciuta come Repubblica Democratica Tedesca, sotto il controllo sovietico, e Germania Ovest, o Repubblica Federale Tedesca, sotto l’influenza americana. Alla stessa epoca, anche la Corea venne divisa in due stati: Corea del Nord, sotto il dominio dell’Unione Sovietica, e Corea del Sud, sotto l’influenza americana.
Ho detto che la questione coreana è delicata per le seguenti ragioni:
- La penisola coreana era ambita dai suoi vicini maggiori. Perciò qualsiasi aggravamento della sua situazione potrebbe rinfocolare tali ambizioni. La Corea venne occupata dai cinesi nel primo secolo avanti Cristo. Nel sedicesimo secolo fece fronte all’invasione giapponese. All’inizio del ventesimo secolo subì ancora l’occupazione e l’autorità giapponese fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, l’America e l’Europa non erano mai lontane da tale arena.
- I vicini della penisola coreana sono ostili tra di loro.
- Paesi distanti in America e in Europa non possono ignorare le azioni dei vicini della Corea.
- La Corea del Nord è ancora un paese comunista e ciò irrita i paesi capitalisti.
- La Corea del Nord è ancora alleata, fino a un certo punto, della potenza nucleare del Gigante Giallo, le cui posizioni vanno tenute pienamente in conto in caso di conflitti a fuoco con la Corea del Nord.
- La Corea del Nord è membro del club nucleare. Se non altro è produttrice e non importatrice di missili balistici che possono raggiungere il Giappone e l’America.
- L’esercito della Corea del Nord è considerato tra i più grandi in Asia (un milione di soldati in fanteria) e 4,5 milioni di riserve.
- In virtù di ciò, la Corea del Nord costituisce una minaccia agli alleati USA come Corea del Sud e Giappone e anche alle truppe americane stazionate in questi due paesi dalla Seconda Guerra Mondiale.
- Qualsiasi minaccia alla Corea del Sud dalla Corea del Nord o dai suoi alleati è una minaccia ai quarantamila militari americani ivi stazionati.
- Allo stesso modo, qualsiasi minaccia a cui il Giappone faccia fronte è altresì una minaccia alle forze americane in loco.
- La riunificazione della Germania ha rinfocolato i sentimenti dei popoli delle due Coree. Perché le due Germanie dovrebbero essere capaci di riunirsi e le due Coree no? Perché il Muro di Berlino è stato abbattuto mentre il campo minato americano tra le due Coree, che nel suo genere è il più grande del mondo, rimane intatto?
- La riunificazione delle due Coree avrà un impatto sulla riunificazione delle due Cine (Taiwan e la Cina di terraferma).
- Qualsiasi tentativo forzato di riunificazione delle due Coree è fallito. Quando Kim il Sung tentò di riunire le due Coree nei primi anni ’50, in circostanze interne peraltro favorevoli, successe questo:
- Al processo di riunificazione seguì l’opposizione armata di 19 paesi guitati dagli USA.
- Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adottò una risoluzione che si oppose al tentativo di riunificazione.
- Il Presidente Truman diede ordine alle truppe in Giappone di impedire con la forza la riunificazione della Corea.
- La Cina partecipò considerevolmente al conflitto.
- Una guerra limitata (regionale) eruppe. Nonostante l’occupazione alternata delle due capitali, l’unità non si potè conseguire con la forza. Il risultato fu la perdita di mille aeroplani, la distruzione di ferrovie, centrali elettriche e fabbriche, nonché di 4 milioni di feriti.
Perciò qualsiasi tentativo di riunificazione della Corea per forza, provocazione o terrore è destinato a fallire. È un fatto. È una lezione della storia. Chi sceglie di ignorarla è poco saggio.
Un azione che porti allo scontro tra eserciti di milioni di uomini, assieme a quasi nove milioni di riservisti, e le truppe di stati nucleari nelle regioni alleate a entrambi i partiti sarebbe un’avventura pericolosa e maldestra.
RIUNIFICAZIONE PACIFICA:
Ci sono solidi fattori di riunificazione che si possono così riassumere:
- Tutti i coreani, nel Nord e nel Sud, appartengono alla stessa razza mongola.
- Professano la stessa fede – tra buddismo, confucianesimo e credi locali – sin dal quarto secolo.
- Condividono le stesse influenze culturali: buddismo, confucianesimo e credi locali, assieme a influenze cinesi e giapponesi.
- La Corea è stato un paese unificato sin dal settimo secolo.
- Vi sono altri fattori materiali di unificazione che sono:
- La crescita della popolazione nelle due Coree è quasi l’1%
- C’è uno solo sistema amministrativo (di divisione in province e città)
- L’aspettativa di vita tra le due Coree è molto simile.
- Il tasso di urbanizzazione è quasi identico tra il 60% e l’80%.
- In entrambe le Coree l’istruzione è obbligatoria e gratuita per tutti i bambini sino all’età di dodici anni
- La produzione industriale di una Corea unità sarebbe di 170 milioni di tonnellate di ferro, aacciaio e altri materiali. Ciò la renderebbe la nona o decima potenza commerciale.
- La forza lavoro di una Corea unita sarebbe di 36 milioni.
- Nel settore energetico si raggiungerebbero integrazione e complementarità. Al momento, il 40% dell’energia nel Sud viene da fonti nucleari, mentre il 66% del Nord è idroelettrico. Quest’ultima fonte provvede solo il 2% dell’energia nel Sud. C’è una sola centrale nucleare nel Nord.
- Questo paese riunificato pacificamente avrebbe dagli otto ai dieci porti marittimi. Ogni stato separato ha solo quattro porti marittimi.
- La Corea riunificata avrebbe 100mila chilometri di strade e ferrovie e quasi 2000 km di vie fluviali al Nord.
- Avrebbe quasi mille istituti di istruzione superiore universitaria.
- Si risparmierebbe il 40% del bilancio al momento destinato a spese militari dovute allo scontro tra le due parti.
- La Corea del Nord sotto il governo di Kim Jong II è più aperta e flessibile.
Tutte le conferenze di riunificazione delle due Coree, tenute sotto gli auspici o la tutela di altri, hanno fallito. Tutte le guerre di riunificazione, a cui hanno partecipato terzi, hanno avuto lo stesso esito. I leader delle due Coree non si sono incontrati per 55 anni. Quando finalmente si sono incontrati nel 2000 hanno dichiarato che: “Sia il Nord sia il Sud hanno convenuto di risolvere la questione della riunificazione indipendentemente e attraverso lo sforzo riunito del popolo Coreano, unico padrone del suo paese”.
Questa è l’approccio corretto, che tiene in conto la lezione del passato. Questo approccio merita l’incoraggiamento della comunità internazionale e di tutti i popoli del mondo che amino la pace.
In tutta onestà, bisogna dire che gli ufficiali della Corea del Sud sono più tolleranti dei loro fratelli del Nord. Prova di ciò è la visita del Presidente della Corea del Sud al suo equivalente nella Corea del Nord e l’assistenza di soccorso in calamità provveduta dalla Corea del Sud al Nord.
Qualsiasi tentativo di attori interni o esterni di riunificare le due Coree con la forza o la mianaccia di usare la forza o il terrore è destinato a fallire e dev’essere escluso definitivamente.
I coreani debbono riflettere seriamente sull’argomento. Debbono fare la stima delle perdite della separazione, del costo della guerra e di dare ai loro nemici ragione di soddisfazione. Debbono paragonare ciò coi grandi vantaggi morali e materiali della riunificazione. Gli amici del Nord dovrebbero trattenersi di più ed evitare comportamenti provocatori.
Le due parti dovrebbero riunificarsi per garantire la fine del programma nucleare al Nord in cambio del ritiro delle truppe americane dal Sud. Quando l’unità sarà raggiunta, il Nord non avrà più bisogno di armamenti nucleari e il Sud non avrà più alcun bisogno ulteriore dell’esercito USA.
L’indovinello Pachistano
Ne’ gli Americani ne’ gli Israeliani vorrebbero vedere il Pachistan in possess…