L’inevitabile confronto
Ho affrontato il problema dell’Ucraina in vista del suo impatto sulla pace internazionale. Ed è per lo stesso motivo che mi sto occupando del problema di Cina e America. Il mio è un piccolo paese che si interessa alla pace internazionale, pertanto io cerco per quanto possibile di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza internazionali.
Un confronto diretto tra grandi potenze è dannoso per tutti. Tuttavia, a prescindere degli sforzi dei leader che amano la pace, il problema sino-americano non può essere risolto. Trovo molto preoccupante dover dire al mondo che il problema sino-americano non si presti alla mediazione o ad una soluzione. Si tratta di un problema inevitabile ed ineludibile. Tutto ciò che sta accadendo ora è la preparazione per un confronto diretto o sono dei tentativi per rinviarlo. Ma è inevitabile. L’America vorrebbe che fosse un confronto indiretto. La Cina vorrebbe rimandarlo il più possibile. Tuttavia, è nella natura delle cose che le due parti si ritrovino a muoversi inesorabilmente verso lo scontro. E nonostante ciò, gli attuali riavvicinamenti e le occasionali scaramucce sono delle semplici tattiche per rinviare il confronto, guadagnare tempo, o muoversi verso il confronto indiretto come preferisce l’America. Il mondo ed i leader che amano la pace non devono farsi ingannare dalle attrattive e dalle manovre come il commercio e le controversie doganali, il mercato d’esportazione e le pressioni sulla Cina per aumentare il suo consumo o per aumentare il tasso di cambio della sua moneta o dai tentativi di utilizzare il degrado ambientale come un pretesto per rallentare il progresso della Cina.
Il fatto è che la Cina è un concorrente mondiale molto pericoloso. È molto più pericolosa per gli Stati Uniti di quanto lo sia stato l’URSS in passato. L’URSS contava sull’ideologia per sconfiggere l’America politicamente. In aggiunta, contava sul suo arsenale di armi di distruzione di massa. L’ideologia è una questione filosofica ed è una questione di fede. Dipende da coloro che vi aderiscono. Nel momento in cui la leadership è cambiata negli ex-paesi “di sinistra”, le politiche si sono spostate da sinistra a destra. Persino alcuni della stessa sinistra si sono spostati a destra.
La Cina è un diverso tipo di concorrente. È una potenza economica emergente, e l’America non è in grado di fermarla. Ha una ricchezza umana senza precedenti. Inoltre, è uno stato nucleare ed è un membro permanente del Consiglio di Sicurezza. Ovunque nel mondo, la Cina sta facendo delle incursioni economiche, umane e politiche. A differenza dell’America, che ha scelto incautamente il duro approccio militare, la Cina sta facendo tali incursioni utilizzando un potere morbido. L’America continua la sua interferenza sfacciata negli affari interni degli stati in nome della democrazia e dei diritti umani. Africom è un caso esemplare. Tale interferenza non è più accettabile. L’America stessa è condannata nel campo dei diritti umani. Ha preso l’abitudine di prendere perdenti come alleati.
Coloro che non conoscono i fatti credono che l’attuale crisi della vendita di armi a Taiwan sia una crisi passeggera. Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. L’America è consapevole del pericolo che la Cina pone, e sa che il prossimo confronto internazionale sarà con la Cina. La nuova politica adottata dall’America è quella di creare deterrenti regionali per la Cina al fine di rendere il loro un confronto indiretto. La politica strategica degli Stati Uniti mira a mantenere la Cina impegnata con quei deterrenti regionali in modo da evitare un confronto diretto con la Cina.
Tali deterrenti sono l’India, l’Indonesia, le Filippine, il Giappone, la Corea del Sud, Taiwan e forse pure il Vietnam! I più importanti tra loro sono Taiwan, l’India ed il Giappone. L’obiettivo dell’America è quello di tenere la Cina occupata con tali deterrenti regionali in modo da evitare un confronto diretto con essa. È un fatto ben noto che gli Stati Uniti hanno utilizzato in passato la Cina come un deterrente regionale contro l’URSS, quando il maoismo si staccò dal marxismo-leninismo sovietico. Mettere la Russia e la Cina l’una contro l’altra è stato il guadagno più grande dell’America. L’America vuole vedere quel tipo di guadagno anche nel futuro. È l’equivalente strategico di avere un confronto euro-americano. Sarebbe un guadagno maggiore per la Russia e la Cina. Pertanto, l’America non cesserà di armare Taiwan contro la Cina e tantomeno cesserà di sostenere l’India contro la Cina
In conformità con la politica di creare deterrenti regionali contro la Cina, è nell’interesse dell’America il vedere diventare il Giappone una grande potenza militare. Questo sta accadendo ora. Le limitazioni poste al Giappone dopo la seconda guerra mondiale non servono più gli interessi dell’America di fronte al pericolo reale o del suo inevitabile confronto con il Gigante Giallo.
L’indovinello Pachistano
Ne’ gli Americani ne’ gli Israeliani vorrebbero vedere il Pachistan in possess…