Armi biologiche

Grazie ala rivoluzione informatica,  il monopolio della conoscenza è finito. La scienza non conosce limiti nella sua rapida espansione. L’efficienza dei computer è aumentata dieci miliardi di volte in mezzo secolo. Tale efficienza raddoppia ogni anno e mezzo.

L’ingegneria genetica ha reso possibile il controllo dei geni dei virus e la sintesi in laboratorio di nuovi germi che non rispondono ad alcuno trattamento, come nel caso della creazione del virus dell’AIDS. Questa è una spada a doppio taglio: permette all’unmanità di trovare nuove vie di combattere germi e virus, ma potrebbe essere usata anche per scopi sinistri. C’è bisogno in merito di una pausa di profonda riflessione.

Le armi biologiche e batteriologiche sono le armi più orrende, vili e distruttive possibili. Se uno stato le usasse, porterebbero a una catastrofe. Le conseguenze di tali armi sarebbero impensabili, se finissero nelle mani di individui irresponsabili.

Tali armi sono particolarmente letali perché sono invisibili, senza suono e senza odore.  I loro canali di diffusione sono praticamente ogni cosa sulla Terra: animali, insetti, piante, persone, aria, liquidi e tutti gli strumenti e oggetti usati, toccati e indossati dalle persone nella vita di ogni giorno.

In vista dell’estrema gravità della questione, bisogna affrontarla in maniera spassionata e obiettiva, libera da ogni scopo politico e secondo fine. Perciò il mondo deve essere d’accordo nell’affidare il compito all’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Bisogna conferire alla OMS il potere di ispezionare tutte le strutture dedicate a quest’attività vitale. Solo così si potrà riassicurare la popolazione che la conoscenza non venga impiegata contro il loro interesse o contro la loro sicurezza da agenti irresponsabili. C’è bisogno di assicurare che quest’industria di importanza vitale non devi sai suoi scopi meritevoli. Non debbono esserci eccezioni al regime di ispezioni e supervisioni. Eccezioni, discriminazioni e selezioni porterebbero a reazioni di rabbia e furia.